LA PICCOLA FIAMMIFERAIA (DRAMMATICO / FANTASY , FRANCIA 1928. JEAN RÈNOIR)
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Notte di capodanno. Karen, la giovane fiammiferaia del titolo, vaga per le strade di un'innevatissima città del nord Europa. Cerca di vendere qualche fiammifero, ma la gente, indifferente alla sua miseria, fa spallucce e passa oltre. Infreddolita e affamata, si rannicchia sotto un'impalcatura, e sprofonda in uno stato di allucinazione. Vede muoversi i soldatini e i bambolotti di un negozio di giocattoli. Un soldato gentile le apparecchia una ricca tavola con pollo e vino di gran pregio. Ma un cattivissimo Ussaro (personificazione della morte) sorprende lei e i soldatini. Karen e il suo amico balzano in groppa a un cavallo. L'ussaro li raggiunge, uccide il soldato e porta il corpo esanime della ragazza ai piedi di una roccia, su cui un gran numero di rose fiorite, i cui petali sono i fiocchi della neve che ne ricoprono il povero corpo senza vita.
Da un racconto di Hans - Christian Andersen, il figlio di Pierre Auguste Rènoir trae uno dei suoi primi film, ricco, nella fotografia, di echi surrealisti e simbolisti e precursori dell'indirizzo "sociale" che caratterizzerà molte sue opere seguenti. Una delle prime prove di Rènoir, dicevo, con l'allora moglie Catherine Hesserling (già musa del padre) nelle vesti della giovane fiammiferaia. Palestra di molte innovazioni tecniche (la pellicola pancromatica usata per imprimere i fotogrammi, in grado di registrare meglio le lunghezze d'onda percepite nello soettro visivo dall'occhio umano e dalla macchina da presa), nondimeno anticipa l'interesse del regista per i reietti dalla società, in una curiosa (e non del tutto risolta, secondo alcuni detrattori) dicotomia tra la fantasia della prima parte e la visione sostanzialmente pessimistica della realtà che invece vedremo prevalere nella seconda. Film muto e in Bianco e nero.


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