LA NOTTE DELL'AGGUATO (1968, Western. USA. Robert Mulligan)
Regia: Robert Mulligan.
Con: Gregory Peck, Eve Marie Saint, Robert Forster, Nolan Clay.
Sam Varner (Gregory Peck, qui doppiato da Gigi Proietti), guida delle Giacche blu per quindici anni, vuole lasciare l'esercito e mettersi a fare il ranchero. Porta con sè, su sua insistenza, anche Sarah Carver (Eve Marie Saint), rapita quindici anni prima dai Nativi e mai tornata, ricondotta tra i bianchi dai soldati nel corso di una sanguinosa spedizione. Con lei, il figlio avuto da un capo dei ribelli che infestano la zona. L'uomo fa di tutto per riprendersi la donna, che finisce con l'innamorarsi di Carver, e il bambino, scovandoli fin nella fattoria. Immancabile e spettacolare la resa dei conti finale.
Se da un lato l'influsso classico e fordiano si fa sentire e manca del tutto quello del Western all'italiana, dall'altro il cattivo è, qui, un singolo individuo, non, come avviene normalmente, un gruppo, che si mostra soltanto nel finale, ma incombe lungo tutto il film. Di lui sappiamo tutto, ma non direttamente, solo per sentito dire. Ma la sua presenza, avvertita un po' da tutti, è una causa scatenante. Il regista de IL BUIO OLTRE LA SIEPE dice la sua sulla svolta che Hollywood, spinta dall'acuirsi del problema razziale (Peck era amico di Martin Luther King, ed era spesso al suo fianco durante le manifestazioni) avviata in maniera decisa due anni prima da Ralph Nelson con SOLDATO BLU (ma già dagli anni cinquanta , timidamente, con film come L'AMANTE INDIANA di Delmer Daves), immettendo in un contesto splendido grazie agli esterni girati presso il Red Rock Canyon (Nevada) e alla bella fotografia di Charles Lang, la storia di due persone che cercano di ritrovarsi e puntando, anche grazie ai due bravissimi protagonisti, più sull'elemento psicologico che sull'azione, comunque presente e ben orchestrata.
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