TUTTI PAZZI A TEL AVIV (2019, ISRAELE , COMMEDIA . SAMEH ZOAH)

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Salam è un giovane palestinese che vive  a Gerusalemme. Scrive i dialoghi di una serie TV chiamata Tel Aviv brucia, molto amata sia in Israele che in Palestina, ambientata nel 1967, con al centro la vicenda di un'attraente spia araba chhe deve sedurre un generale israeliano per carpirgli un piano di guerra... Ogni giorno deve affrontare i checkpoint per raggiungere Ramallah, dove sono gli studi, e dove vive il produttore, suo zio. Ma, ad un posto di blocco, viene sfortunatamente a contatto con un colonnello la cui moglie è una fan della serie. Costui lo rimprovera perchè, a suo dire, la serie è troppo antisraeliana. Finirà costretto ad accettare le modifiche imposte dall'uomo (privo di alcuna esperienza di scrittura artistica e desideroso solo di far bella figura agli occhi della consorte) senza far sapere ai palestinesi dell'esistenza di questo occulto revisore dello script, ma deve muoversi anche per placare le ire della ragazza che ama e dei finanziatori arabi, allarmati per un eccessiva tenerezza mostrata verso gli israeliani nelle ultime puntate. Finale divertente e molto sorprendente.

Produttore israeliano e regista palestinese si sono uniti per scrivere questo splendido film, girato con un notevole gusto e con un uso moderato degli inevitabili stereotipi dell'arabo e dell'ebreo. Luoghi comuni che il regista, con notevole gusto, pare quasi divertirsi a stuzzicare, come a girare intorno ad essi, costruendo con finezza le psicologie dei personaggi, senza dimenticare una strizzata d'occhio alla commedia degli equivoci della Hollywood classica (Hawks, ma anche qualche vezzo citazionistico di John Houston). Ne viene fuori un film molto godibile, che, con leggerezza, inneggia alla tolleranza e alla convivenza tra due popoli. Al tempo, fu molto apprezzato dai cinefili.