ADDIO SIGNOR HAFFMANN (2021, Fred cavaye)
Non occorrono tanti personaggi per un buon film di ricostruzione di un periodo storico. Specialmente di una materia e di un luogo difficili come la Parigi del 1941-42 occupata dai tedeschi. Certo, ci voleva una regia più vigorosa. Ma forse questo consente alla storia di "uscire" dallo scantinato del suo negozio di oreficeria in cui il protagonista è costretto a nascondersi senza più contatti con la famiglia.
Forse il Potenziale del soggetto, insieme al talento del cast, è esaltato proprio da questa scelta registica (del resto Fred Cavaye viene dalla commedia). Haffmann (Daniel Auteil) è un bravo orefice ebreo che vive a Parigi, costretto dell'occupazione tedesca a vivere nascosto nello scantinato del suo negozio, affidato al suo collaboratore Pierre Vigneau (Gilles Lellouche), un brav'uomo ma nulla più. Ma ben presto I rapporti di forza tra i due cambiano drammaticamente, rivelando nell'antico dipendente un cuore arido e un insospettato arriviamo che lo porta a coinvolgere persino sua moglie...finale amaro e prova ragguardevole degli attori.
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