I GIORNI DEL CIELO (1978, TERRENCE MALICK...USA, DRAMM.).
I GIORNI DEL CIELO (1978, TERRENCE MALICK...USA, DRAMM.).
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Uno dei primi film del regista che avrebbe girato in seguito "La sottile linea rossa" (1998). DI: Terrence Malick; CON: Richard Gere, Brooke Addams, Sam Shepard.
Siamo negli anni venti, periodo della grande depressione che colpì l'Ovest degli Stati Uniti. Bill (Gere) e Abbe (Brooke Addams) sono due operai fidanzati e senza un soldo. Accettano di lavorare come contadini presso la fattoria di un giovane e ricco possidente (Sam Shepard), assieme alla sorellina di lei, e facendosi passare come fratello e sorella. La miseria finisce quando il padrone s'innamora di Abbe e la sposa. Da quel momento, i tre entrano in un mondo di ricchezze e agi a cui non erano abituati, Abbe si innamora realmente del marito (che sospettava qualcosa sulla loro parentela), e Bill decide di lasciare la villa. Ma qualcosa di tragico si prepara, preceduto da un'invasione di cavallette ammonitrici e segnata da un tragico epilogo.
Che Richard Gere sapesse recitare non ce l'aspettavamo davvero, a parte, forse, The Jackall. Ma questo suo esordio al cinema, diretto da uno dei più grandi registi di sempre, e il successivo lavoro, Yankees (1979, John Schleisinger) ci fanno rimpiangere il tempo da lui perso in tanti film sciocchi e fortunati al botteghino. Forse certi attori sostanzialmente modesti hanno bisogno della mano di un grande regista per scoprire dentro di sè insospettate doti di interprete (Celentano con Pietro Germi in Serafino e con Argento in Le cinque giornate; Boldi con Avati in Festival) Il suo personaggio, qui, è piuttosto complesso, e, come Kit, protagonista del precedente film di Malick La rabbia giovane che aveva il volto di Martin Sheene (1973), attira su di sè tutta la virulenza e la tensione emotiva del film, provocata anche dalla sua ambiguità e sublimata, poco prima del finale, in una splendida e movimentata scena di caccia all'uomo decisamene western, in un periodo in cui i larghi spazi della frontiera erano più legati allo schermo televisivo che alla sala.
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