THE WORLD OF US (2016 Yoon Ga-Eun , SUD COREA)
Sun è una bambina sudcoreana di dieci anni, figlia di genitori della classe operaia che fanno i salti mortali per portare a casa qualcosa da mangiare. Per giunta, il padre è alcolizzato. A causa della sua povertà, non ha amici e viene continuamente bullizzata dalle compagne di classe. Per questo ha un carattere molto chiuso. Tuttavia, sembra che con l'arrivo di una nuova bambina, Jia, figlia di ricchi divorziati, le cose inizino a cambiare. Le due fanno amicizia, Jia è spesso ospite a casa di Sune tutto pare filare liscio. Ma all'improvviso Jia cambia atteggiamento verso Sun, rompendo l'amicizia e si accodandosi alle altre nel bullizzarla e nel ridicolizzarla. Sun non riesce a farsene una ragione, e tenta invano di chiedere spiegazioni, fin quando si scopre che molte cose che Jia diceva sul suo conto erano false, e che, nella vecchia scuola, anche lei era stata bullizzata in quanto suo padre convive con un'altra donna dopo aver lasciato la moglie. Ora anche lei viene bullizzata e isolata, ma, orgogliosamente, rifiuta di riallacciare i rapporti con Sun, che invece non desidera che questo, finché alcuni sguardi con cui le due bambine si cercano non fa intuire un finale che, per scelta, rimane aperto.
Nella sua pellicola d'esordio (vista alla Berlinale e candidata ad alcuni premi nei festival asiatici), la regista sudcoreana Yoon Ga-Eun sceglie di rappresentare il dramma delle discriminazioni sociali ed economiche alla radice, o meglio lo ripropone sullo sfondo, offrendoci una proiezione drammatica di esse e ricostruendole nei rapporti già malati in partenza maturati in quel contesto scolastico ed educativo che si presenta come una riproposizione dei drammi del mondo adulto. Yoon ci presenta, con sensibilità tutta femminile, questi problemi, non si limita ad accennarli, non ci va a fondo per una scelta precisa, ma li guarda attraverso gli occhi delle due piccole protagoniste, specialmente di Sun, talora abbassando la macchina da presa (senza, comunque, l'uso della soggettiva) , come se volesse mediare tra i drammi degli adulti e quello delle due bambine, scegliendo di raccontare il tutto con la spontaneità delle due bravissime attrici in erba, senza per questo cadere negli stereotipi.
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Si raccomandano rispetto, educazione e un linguaggio non volgare