THE CHEKIST (RUS \ FRA 1992. DRAMM. \ STORICO)
Regia: Aleksandr Rogozhin
sottot. in INGLESE \ ediz. integrale (cliccare)
Ediz. in FRANCESE (tagliata di 28 minuti) con sottotitoli in ITALIANO (cliccare)
UNA TRISTE, quotidiana esperienza di morte, un rosario continuo di nomi che Andreij Pavlovic Ullov si deve sentire sciorinare ogni giorno, in quell'inverno 1919, nomi di poveri cristi a cui quasi sempre risponde distrattamente, con quella sola parola: FUCILAZIONE. Basta questo, poi un cenno ai suoi e per i suddetti poveri prigionieri il"paradiso" del comunismo (che lui conosce bene, da dirigente della famigerata CEKA fondata da Lenin per individuare e colpire nemici, pacifici oppositori e loro amici e parenti tramite una rete di delatori prezzolati che inventano accuse) diventa un vero inferno.
Allora, per Andreij, intellettuale convinto che la bontà di quanto si andava costruendo fosse un fatto reale e che quel male che vedeva ogni giorno si dovesse considerare necessario per l'edificazione del paradiso del socialismo, quel suo fucilazione che distrattamente pronunciava di fronte al burocrate che gli ripeteva le accuse infondate contro questi poveretti, il paradiso leninista si trasformava in un'orgia di esecuzioni sommarie extragiudiziali, in una lunga scia di sangue innocente, in una teoria di corpi nudi e bucherellati ammassati casualmente in un angolo, sanguinanti e privi di vita. E, pare chiedersi il protagonista, come faccio a conciliare la mia radicata convinzione sulla bontà dell'ideale con il fatto che sono costretto, anche per evitare guai, a mettere a tacere la mia coscienza? Perchè la differenza tra l'ideale e l'ideologia è che l'ideale è al primo stadio, cioè esprime un desiderio giusto, mentre l'ideologia è un adattare ciò a noi e ai nostri pregiudizi, un voler fare da noi il Paradiso. Ma ciò non regge, in un cuore vero ancorchè imperfetto, e Andreij, che al fondo del cuore non ha perso del tutto la sua umanità, patisce l'urto, accusa il colpo, arrivando a sperimentare su di sè tutte le sofferenze da lui fatte patire ai suoi simili. Fino a subire la loro stessa sorte.
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Si raccomandano rispetto, educazione e un linguaggio non volgare