UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA (USA DRAMMATICO, 1994. JOEL SHUMACHER)

 





"Bill" Foster (Micheal Douglas) non è un uomo qualunque. Lasciato dalla moglie, timorosa che egli diventi violento con lei e la loro figlia, è stato, in aggiunta, licenziato dall'azienda in cui lavorava, che progetta missili per il Dipartimento della Difesa statunitense. La sua stessa madre, dalla quale è tornato a vivere dopo la separazione, non sa del licenziamento. Un giorno, rimasto bloccato in un ingorgo stradale, in preda all'agitazione per il caldo, afferra la sua valigetta ed esce dall'auto,  lasciandola ferma e bloccando il traffico. Vuole tornare a casa per il compleanno della bimba e telefona continuamente alla moglie, buttando giù la cornetta quando lei risponde. Sa che una sentenza del giudice non gli permette di vedere la figlia, ma non demorde e semina morte e distruzione lungo la strada,  uccidendo chi glicapita a tito, dando sempre più di matto. Ma tra gli automobilisti che lui ha bloccato nel traffico c'è Martin Pendergrast (Robert Duvall), ispettore di polizia all'ultimo giorno di servizio, che decide di stanarlo. Finale incredibile. 

Chiariamo subito: qui non c'entra nulla l'ispettore Callaghan nè il mito dell'uomo onesto vittima dell'ingiustizia e costretto a prendere la pistola in mano de IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE. Il protagonista, qui, è un uomo indurito dalle disgrazie ma comunque violento di suo,  indurito dalla vita, cui basta solo una miccia, un pretesto, per far esplodere tutto il male che ha dentro, trasformandosi in giustiziere. Il personaggio,  inizialmente, suscita un minimo di simpatia,  appare un uomo totalmente schiacciato da una società cinica e schiacciapersone, che non gli permette nemmeno di raccogliere i cocci di una passata felicità familiare.  Ma,  procedendo per piani e con una certa finezza inusitata nella sceneggiatura, si sfoga con i marginali di una società che vede sempre agitarsi al suo interno i fantasmi dei lati oscuri della sua storia e lo spettro dell'intolleranza razziale.  Il regista sceglie di adattare al materiale dello script e allo spessore dei due personaggi lo stile pubblicitario delle sue pellicole precedenti,  è la scelta è azzeccata. 


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