IN NOME DI DIO - IL TEXANO (1948, JOHN FORD. WESTERN)

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Tre fuorilegge (John Wayne,  Pedro Armendariz e Harry Carey Jr.) Compiono una rapina. Vengono inseguiti per tutto il deserto dallo sceriffo  (Ward Bond) con una squadra di volontari.  Durante la fuga, s'imbattono in una carovana di persone appartenenti a un gruppo di cristiani  distruttdal vento che soffia impetuoso. Tra i morti, una persona è ancora viva: una madre che sta per partorire. I tre sono costretti a cambiare i loro piani, poiché essa affida loro il neonato prima di morire. Tale incontro, unitamente alla lettura di un'edizione della Bibbia trovata sul posto, costituirà per essi un'occasione per ripensare alla loro vita. 


Intendiamoci. Non si tratta di un antesignano in salsa western di Tre uomini e una culla della francese Coline Serrault (nè tantomeno della sua insulsa versione americana con Tom Selleck). È un western che presenta tutti gli elementi classici del cinema fordiano (il regista stessoproduce la pellicola, assieme a Merian G. Cooper) : uso sapiente degli esterni,  inquadrature spettacolari con tagli fantastici e sempre originali,  personaggi ben approfonditi in sede di sceneggiatura ma nessuna concessione al western psicologico che al tempo iniziava ad affermarsi, presenza nel cast di tantissimi volti ricorrenti nei suoi lavori.  
Di nuovo vi è la presenza dei simboli cristiani,  che Ford (cattolico) cominciò a utilizzare nel 1944 in La croce di fuoco.  Il giorno di Natale,  la nuda realtà di un neonato davanti alla cui presenza nuda e disarmata vengono smosse fino in fondo le coscienze dei protagonisti.  

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