kinetoscopio

 Titolo originale: La chti'te famille. Su NETFLIX per abbonati e su GOOGLE PLAY TV da 3,99 euro  Sono trascorsi dieci anni da quel capolavoro ironico e audace che fu Giù al Nord .  Valentin (Dany Boon) e la sua compagna sono designer di successo, conducono una vita agiata e vivono in un lussuoso appartamento di Parigi. Ma la madre di lui, che vive al Nord (esattamente in Piccardia) con il resto della sua famiglia tanto umile quanto un po'...sopra le righe, decide di andare da lui a sua insaputa per festeggiare gli Ottant'anni dell'anziana donna.  Venuto a sapere che la famiglia è in città, Valentin  è preso dal panico.  Non vuole che quegli snob che frequenta vengano a sapere delle sue umili origini. Inoltre,  un incidente gli causa la perdita della memoria,  facendolo tornare indietro di 25 anni, quando pure lui era un chtit  come loro. E aveva il loro stesso accento.  Idealmente, Valentin torna un po' all' Antòine di Giù al Nord.  Riprende persino l'accent

  Clicca qui / in ITALIANO Il regista di Batman e  di Edward mani di forbice racconta la storia di quello di Plan nine from outer space (1958), unanimemente ritenuto  il PEGGIOR film mai girato  (ma negli USA hanno perso i lavori del materano Tanio Boccia).

  DUE SUPERCOLT A BROOKLYN (FILM COMPLETO IN ITALIANO / CLICCA QUI Il canto del cigno della  Blackploitation da Gordon Parks,  regista di Shaft  e scrittore, che ne fu uno dei mentori , scrive con questo film il The end per questo movimento cinematografico e culturale che aveva contribuito a generare con i film e i racconti che scriveva. Qui tutto vira verso la farsa, i due protagonisti sono due imbranati agenti preposti al traffico (in pratica vigili) che si infiltrano tra le gang di Brooklyn dedite allo spaccio, e sono...bianchi.  Ambienti malfatti, bordelli, strade sporche e situazioni di disagio sono descritti con un compiacimento tendente alla farsa, come se Parks godesse a prendere in giro tutto ciò che ha contribuito a creare, quel genere che, al tempo, si avviava alla fine per sfinimento dello spettatore. Attori prettamente televisivi. 

  Su NETFLIX  per abbonati.  Blackploitation aggiornata. Stiamo parlando di quel fenomeno cinematografico (e culturale in genere) che durò per tutta la prima metà dei settanta,  quando, spinti dalle attenzioni interessate degli Studios  , registi, musicisti, attori e sceneggiatori neri ampliarono i propri orizzonti , uscendo dal ghetto e proponendo le loro opere a un pubblico bianco interessato,  da un lato, a conoscere meglio la cultura giovanile del mondo afroamericano che gli stava accanto  e, dall'altro, a ribadire a sè stesso certi stereotipi duri a morire. E se questo movimento, con pionieri come Gordon Parks, Melwin Van Peebes, Ossie Davis, toccò soprattutto il Gangster movie   e il poliziesco  con film come Pupe calde e mafia nera (1969, Ossie Davis.  Il primo) o Shaft  (1971, Gordon Parks.  Il più famoso nel mondo), nondimeno furono reinterpretati in senso   black   anche altri generi,  come l'horror  (film tipo  Blacula, un Dracula nero) o il western,  nei decenni suc

  In vendita o a noleggio su GOOGLE PLAY TV da 2,99 euro. TITOLO ORIGINALE: Dead for a dollar.  O ttant'anni passati (classe 1941) e non sentirli per un regista capace di affrontare vari generi,  rimescolamento le carte ogni volta.  Max Borlund (Christopher Waltz) è un cacciatore di taglie cui un ricco e corrotto notabile si rivolge per riavere la moglie  (Rachel Brosnahan), rapita da un soldato di colore (Brandon Scott), ma in realtà fuggita di sua volontà dal violento marito assieme all'altro, che ama. I due sono stati trovati in territorio messicano.  Borlund,  aiutato da un giovane nero anch'essi sotto  le armi, ritrova i due.  Ma deve fare I conti, tra gli altri,  con Joe Cribbens (Wilhem Dafoe) che gliel'ha giurata per una vecchia storia. Il protagonista è un cacciatore di taglie,  un uomo che campa inseguendo e uccidendo, in fondo non troppo diverso da chi finisce sotto il tiro delle sue armi. Ma ha un suo preciso codice d'onore,  come in altri film del regis

  Commento a una recensione al film pubblicata DALL'UNITÀ tempo addietro e firmata Walter Veltroni. FENOMENOLOGIA DI UN EX VICEPREMIER, ORA CRITICO CINEMATOGRAFICO, SULLA SUA RECENSIONE A "QUEL GRAN PEZZO DELL'UBALDA TUTTA NUDA E TUTTA CALDA" (1973) DI: Mariano Laurenti; CON: Pippo Franco, Edwige Fenech, Karin Schubert.  Oibò....cosa leggono im miei occhi "reazionari" Che QUEL GRAN PEZZO DELL'UBALDA, questa mediocre storia decamerotica in costume (figlia degenere dei successi di Monicelli e Pasolini con cui condividono l'ambientazione boccaccesca e null'altro) di mariti cornuti a tutti i livelli, pittori, chiavi di castità da museo dell'orrore, matrone vogliose e piuttosto inclini a liberarsi dei vestiti, 'ndo cojo cojo, "mazze" troncate di netto, dialettalismi opposti tra loro, ovvietà e battutacce da postribolo che comunque strappano inevitabilmente qualche risata, oltretutto diretta senza alcun talento, come sempre,dal maest

 TITOLO ORIGINALE:  Sheytān vojud nadārad. Su GOOGLE PLAY TV in vendita o a noleggio da euro 2,99.  Purtroppo,  il regista è perseguitato dal regime degli Ayatollah. Sonoaumentatele misure repressive e lesive della sua libertàe questo film non è uscito in Iran. E, per sua sfortuna,  quando tratteggia la figura di ognuno dei protagonisti di questo film a episodi  (Orso d'oro a Berlino 2020), parte dalla sua drammatica esperienza personale.  Ma è troppo facile considerare i quattro episodi del film solo come una riflessione sulla morte e, come è stato scritto (soprattutto per i primi due episodi) sulla pena di morte.  A mio avviso,  è da leggersi non come una negazione del male ma come una presa di posizione su si esso che comprende quattro modalità d'azione  (e di reazione) una volta che lo s'incontra.    Dall'assuefazione  del primo episodio (un uomo conduce una vita del tutto normale, è padre di una bambina molto intelligente avuta dalla compagna che sta per sposare. 

Titolo originale THE BIRTH OF A NATION Sottotitolato in italiano - CLICCA QUI Griffith era il nome più importante di un gruppo di altri registi  , tra cui Allan Dwann e Jack Conway, che diressero i vari episodi.  Per quanto controverso  (fu tacciato di veicolare messaggi razzisti,  e non a torto) e nonostante la durata di oltre tre ore,  inusuale al tempo,  il film,  influenzata molto dai Kolossal italiani come Cabiria (1914, Giovanni Pastrone, molto noto negli USA) è da vedere.  Il montaggio analitico,  l'insistenza sui particolari, la presenza del primo piano come mezzo espressivo e di una storia vera e propria che ha la precedenza sull'immagine sono solo alcune delle innovazioni introdotte in questo film. Nondimeno, già al tempo apparve chiaramente il contenuto razzista del film, nonostante il fatto che il regista avesse poi tentato di difendersi dalle accuse con   Intolerance l'anno successivo.  Nella narrazione di BIRTH OF A NATION di alcuni eventi tra lo storico e la

  Su GOOGLE PLAY TV da 2,99 euro  Con Clint Eastwood, Sandra Locke  Il West moderno.  Mondo di affari gloria perduta,  di ricordi di ataviche gesta, di uomini di altri tempi ed altra tempra in un contesto che diventa,  con il passare degli anni,  sempre più duro e  spietato.  Di personaggi che il vecchio (e il nuovo) West se lo portano nel cuore anche quando vivono e lavorano in tempi diversi. Bronco Billy dirige uno spettacolo in stile WILD WILD WEST contemporaneo, di cui è la vera Star, con la sua pistola velocissima.  Chi lavora con lui non lo fa certamente per soldi,  perché è sempre al verde.  Porta con sè una ricca ereditiera di New York molto orgogliosa e maleducata, che i familiari pensano uccisa dal marito.  Con i compagni di show , tutti ex galeotti come lui , e con lei come assistente per i suoi numeri con armi e coltello gira il West tra spettacoli,  risse e sbronze.Ma un incendio lascia il gruppo in bolletta,  e Bronco Billy cerca di rimettere in piedi lo show con vari ten