GLORY - UOMINI DI GLORIA (WAR, USA 1989. EDWARD ZWICK)
Disponibile per l'acquisto o il noleggio su tutti i principali provider.
Il film è tratto da alcune lettere che il protagonista, il colonnello Robert Gould Show (Matthew Broderick), comandante del 54° reggimento volontari di fanteria del Massachusetts, inviò ai suoi genitori, ferventi antischiavisti di Boston, tra il febbraio e il luglio 1863, quando trovò la morte durante l'assedio di Fort Wagner. Il reggimento, il primo composto da volontari esclusivamente neri, è composto da una varia umanità di persone che a volte si scontrano tra loro che devono sopportare varie soperchierie e atti di velato (ma anche evidente) razzismo anche tra le fila dei nordisti. Robert incontrerà molte difficoltà ad addestrare questo gruppo composito, dovrà dimostrarsi severo anche nelle punizioni ma riuscirà a conquistarsi la loro stima, attirandosi inimicizia tra i comandanti bianchi e ottenendo di far combattere i suoi uomini, inizialmente preposti a compiti che non prevedevano la battaglia. Si comporteranno e moriranno da eroi, come il loro capo.
Il film ha la consistenza morale dell'ultimo John Ford (I dannati e gli eroi, 1961) . Con l'opera di Ford, esso ha in comune il raccontare la vicenda con grandi pennellate e il fatto di narrare il punto di vista di un protagonista bianco sulla storia di questi neri che si rivelano, provenendo da esperienze diverse (Oscar a Denzel Washington, qui un ex-schiavo disincantato e particolarmente ribelle) come un unico blocco di uomini impavidi. Ciò suscitò al tempo qualche critica ma è dovuto alla fonte epistolare da cui l'opera è tratta. Lavoro vigoroso è spettacolare, curatissimo storicamente e nei particolari, ha il pregio (grazie anche alla bravura degli interpreti) di essere monumentale ma non retorico, e deve molto anche alla fotografia di Freddie Francis, a sua volta premiato dall'Academy.
Commenti
Posta un commento
Si raccomandano rispetto, educazione e un linguaggio non volgare