L'ULTIMA MISSIONE (POLAR. FRA, 2008. OLIVIER MARCHAL)

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VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI. 

 Daniel Auteil in un autentico POLAR. Film magnifico, tratto da una storia vera e diretto da uno specialista del genere che prima di darsi alla regia ha lavorato in Polizia. Siamo a Marsiglia.  Qui vive e lavora Louis (appunto, Auteuil), uomo alla deriva, tanto scaltro nel suo lavoro di indagine quanto schiavo della bottiglia e in caduta libera. Quando viene a sapere che un assassino seriale di donne a suo tempo da lui sgominato verrà prossimamente liberato per buona condotta  si sente chiamato in causa. Ma la sua reputazione, tra i colleghi, è scesa davvero a in basso. E il caso viene affidato a Kovalsky, poliziotto corrotto e suo acerrimo nemico, nonostante la figlia di una delle vittime, dopo aver appreso la notizia e sentendosi minacciata dall'uomo, abbia scelto di rivolgersi a lui per essere aiutata. Chiamato dalla sua coscienza, nonostante tutto a, ad agire in maniera, diciamo,  non ufficiale ed aiutato, sempre di nascosto, dai pochi colleghi ancora legati a lui, deve indagare anche su un altro caso scottante, legato ad alcuni efferati omicidi avvenuti negli ultimi giorni,  Tensione alle stelle, con Louis sempre più giu, fino al  vertice dell' autodistruzione. IL regista, di cui ho apprezzato anche 36, Quai des Orfèvres (protagonista lo stesso Auteuil, con Depardieu ottimo cattivo.), è il migliore tra i rappresentanti moderni di questo genere particolare e molto transalpino,  il POLAR, sorta di mescolanza tra poliziesco americano, thriller e action. Qui le immagini e la fotografia paiono quasi decomposte, come ogni inquadratura pare raccontare la dissoluzione e la discesa fin negli antri più oscuri della sua persona vissuta dal protagonista. E anche lo spettatore pare trascinato negli angoli più oscuri (le stradine di Marsiglia, ma anche gli intricati vicoli mentali di Louis) di una città descritta senza gli abituali luoghi comuni. 

VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.