HALLELUJAH (1929. KING VIDOR. MUSICAL)
Cinema muto o silent era. 1929.
UN UOMO PROBO E ONESTO, GRAN LAVORATORE, LASCIA LA SUA PIANTAGIONE DI COTONE E VA A TENTARE LA FORTUNA IN CITTà, DOVE UNA DONNA DI MALAFFARE GLI RUBA TUTTO. TORNATO TRA I SUOI, CAMBIA VITA E DIVENTA PREDICATORE, MA LA STESSA DONNA TORNA A INSIDIARLO.
L'opera prima di King Vidor piace per la gran forza delle immagini, ricche di un lirismo sruggente e vigoroso, ma in essa vengono accentuati certi luoghi comuni sottilmente razzisti, con il chiaro scopo di confermare certi clichè stereotipati sui neri portati avanti dai bianchi, anche se da qui in poi la presenza dei neri al cinema aumenterà. Per la cronaca, il regista King Vidor ( ricordate Duello al sole, 1946?) era un bianco.
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Si raccomandano rispetto, educazione e un linguaggio non volgare