MEZZOGIORNO DI....FIFA / 1956 NORMAN TAUROG

Con  Dean Martin e Jerry Lewis 

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Wade (Lewis), giovane e pasticcione ereditiero cresciuto nel mondo dei ricchi cittadini newyorchesi (siamo nel 1910), scappa nel West per evitare il matrimonio con una donna che non ama voluto dalla sua energica madre. Torna nella terra che ha lasciato in tenera età e in cui visse suo padre, sceriffo onesto ucciso da banditi in una sparatoria. Ritrova Slim (Martin il figlio del vecchio socio del genitore e, dopo innumerevoli peripezie, si adatta al luogo e alla nuova vita, stringe un patto di amicizia con l'altro (fatto richiamato nel titolo originale, PARDNERS, soci), e viene eletto sceriffo dal capomafia locale il quale spera che la sua imbranataggine sia la migliore garanzia perché lui non metta becco su certi loschi affari. Ma Wade, spesso involontariamente, ne intralcia i piani e aiuta Slim, che da tempo è inviso al cattivone. La giustizia trionferà e Wade troverà l'amore. 

Il titolo della versione italiana richiama il capolavoro di Fred Zinnerman Mezzogiorno di fuoco (Hight noon 1950) ma questo film, uno degli ultimi di Norman Taurog (che aveva firmato, nel '53, uno dei capolavori del primo periodo del sodalizioMartin-Lewis, Il nipote picchiatello a cui qui si guarda in vari aspetti) interpretati da loro, nulla ha a che vedere con l'altro,  di cui non è la parodia. Anche se all'acqua di rose, non manca una bonaria derisione di certo mammismo presente nella società americana. Manca la struttura più articolata e complessa presente nei film di Frank Tashlin interpretati dai due (e anche di quelli con il solo Jerry, diretti dallo stesso protagonista o da Tashlin, cui Jerry riconoscerà di aver imparato da lui la regia). Però il film si lascia vedere, è ridondante e allegro, i due mattatori tengono bene la scena nonostante i primi contrasti tra loro (si separeranno pochi mesi dopo) e Taurog ci mette il ritmo e l'esperienza come regista delle comiche finali girate ai tempi del cinema muto con Larry Semon, noto da noi come Ridolini.