VIVERE IN PACE LUIGI ZAMPA / neorealismo)

Regia: LUIGI ZAMPA.

1946

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Nel paesino di Rocca Ripesena (Orvieto) dove i film è stato girato, la guerra e gli eventi tragici del mondo si sentono lontani. A RICORDARCELI sono solo il bonario soldato tedescoHans e il burbero segretario fascista del luogo. Ma quando "Zio Tigna" (Aldo Fabrizi), bonario e simpatico paesano che viveva con la moglie Corinna (Ave Ninchi) e i nipoti Silvia e Citto, si trova improvvisamente due prigionieri americani e decide di nasconderli anche a costo della pelle, tutto cambia. Alla lunga, Hans, il bonario e mollaccione soldato tedesco di guardia al paese, si accorge della cosa, per cui si mette male. Ma sorprendentemente il tedesco e uno dei due americani, il nero John, fanno amicizia dopo una sbornia. Hans decide di buttare alle ortiche la divisa e tornarsene a casa, Zio Tigna, tornato in paese per sorvegliare la situazione mentre gli altri erano scappati temendo rappresaglie dei soldati sconfitti in ritirata, aiuta il tedesco, ma viene ucciso dagli ex commilitoni dell'altro.


Si piange e si ride, grazie a un regista che ha avuto la grossa responsabilità di traghettare il nostro cinema dal neorealismo alla commedia. Del primo, c'è la tendenza a rappresentare la condizione del popolo nel dopoguerra (anche in ragione delle comparsate di molti abitanti dello stesso paese che fece da set), mentre della seconda c'è la tendenza a sorridere delle disgrazie, favorita anche dalla grande prova di due straordinari attori, capaci - nella miglior tradizione italiana, non solo cinematografica) - di far ridere e piangere nel contempo: il romano Aldo Fabrizi (che ha prodotto nil film e lo ha scritto assieme ad altri) e la marchigiana Ave Ninchi.

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