DUE SOLDI DI SPERANZA (1952. Renato Castellani).


Recensione d'archivio presa dal mio profilo FACEBOOK 


DI: Renato Castellani. CON: Maria Fiore, Vincenzo Musolino \ SOGGETTO: RenatO Castellani, Ettore M. Margadonna \ SCENEGGIATURA: Renato Castellani e Titina De Filippo.


https://youtu.be/0DwHh0KYmG8  / Film in italiano 



Antonio, disoccupato, torna nel suo paesino irpino, dove ad attenderlo ha la madre dipendente dai giochi d’azzardo. Ma ritrova anche la bella Carmela, sua fidanzata. Le cose, però, non vanno bene, Antonio si sbatte tra un lavoro precario e un altro, e mille ostacoli si frappongono al loro amore. Non ultimo, quello del burbero genitore di lei, Pasquale. Antonio passa da un lavoro all’altro, addirittura fa l’aiuto al parroco e al pomeriggio viene assunto in una sezione del PCI. lieto fine assicurato, con lacrimucce.


iL passaggio del nostro cinema dall'esperienza neorealista alla commedia all'italiana avviene per  mano di uno dei registi più importanti del cinema neorealista stesso, Renato Castellani.  Egli sceglie di girare quasi tutto il film in esterni a Boscotrecase (alle porte di Napoli), con la collaborazione degli abitanti del posto, che appaiono spesso come generico. Tale passaggio  ha, secondo molti, il suo vertice  in questo bellissimo film (ma ci fu chi lo spostò al 1956, anno di IL BRIGADIERE di Germi, ligure come Castellani, che racconta con altrettanta maestria benissimo il Sud), che, pur con un sottofondo drammatico, vede la trasformazione dei pianti in sorrisi e racconta la voglia che gli italiani hanno di accettare uno sguardo più ridanciano ma comunque benevolo sulle disgrazie belliche e postbelliche. Anni dopo, Vincenzo Musolino, l'attore protagonista, si riciclerà come distributore e regista di qualche Spaghetti-Western col nome di Glen Vincent Davis, con pellicole come CHIEDI PERDONO A DIO E NON A ME (1968) e QUINTANA (1968).

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